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Visualizzazione dei post da agosto, 2006

ARTIGIANATO, STORIA E GASTRONOMIA : TAVENNA SI VESTE A FESTA

31/8/2007 Tavenna e l'artigianato, un connubio da conservare. Parte con queste intenzioni la quarta edizione della manifestazione "Artigianato a Tavenna" che si svolgerà il 1 e il 2 settembre nella cittadina bassomolisana . L'evento torna quindi dopo il grande successo della precedente edizione quando artigiani e artisti locali furono grandi protagonisti assieme ai prodotti tipici della zona. La manifestazione si terrà in concomitanza con i festeggiamenti per Santa Irene e ha fra gli obiettivi, quello di incrementare notevolmente il mercatino tipico che si svolgerà quest'oggi e per il quale sono stati invitati numerosi espositori. Tavenna quindi punta molto sull'artigianato e su questa manifestazione con l'obiettivo di farla diventare un appuntamento fisso di promozione culturale, turistica e sociale. La manifestazione tenterà inoltre di valorizzare ulteriormente il centro storico, così da poter riscoprire le bellezze del comune di Tavenna. Importante sarà

La nostra zona ai primi del Settecento

(cliccare sull'immagine per ingrandire)

Regio IV Samnium

Denominazione Le denominazioni delle regioni augustee erano solo numerali, e solo le fonti accademiche attuali usano attribuire al nome ufficiale romano un aggettivo che ne designa il territorio. Comunemente per la regio IV si usa Samnium, o Sabina et Samnium, molto impropriamente in entrambi i casi perché il Sannio storico sconfinava a sud ben oltre la regio IV, nell'Hirpinia della Regio II ed in parte della Regio I Latium et Campania. Territorio Abruzzo, Molise e la regio IV Si estendeva per un variegato territorio lungo la costa adriatica e nell'Appennino centrale, che a nord ne segnava il confine con la regio V Picenum, lungo lo spartiacque tirrenico dei Monti Sibillini e quello dell'Aterno sul Gran Sasso (Mons Fiscellus), fino al mare, includendo Pinna (Penne) e Ostia Aterni (Pescara). Il confine occidentale con la regio VI Umbria non superava lo spartiacque della Nera fino alle cascate delle Marmore, poi grosso modo seguiva la via Salaria fino al Tevere, fiume che sta

Dossier "Emigrazione"

A Tavenna tra gli anni 1870-1970 sono nati tanti, ma pochi sono rimasti: la maggior parte è partita in cerca di un avvenire migliore, chi in Italia, chi oltre. Emigrazione Italiana dal 1861 al 1913 La emigrazione del dopoguerra Tavenna e l'emigrazione

EMIGRAZIONE ITALIANA DAL 1861 AL 1913

Il censimento generale del 1861, accertò l'esistenza di colonie italiane, già abbastanza numerose, sia nei Paesi di Europa e del bacino mediterraneo sia nelle due Americhe, infatti dai dati emerge la seguente situazione: Francia, 77.000; Germania, 14.000; Svizzera, 14.000; Alessandria d'Egitto, 12.000; Tunisi, 6.000; Stati Uniti, 500.000; Resto delle Americhe, 500.000. Prima del 1976, anno in cui, sotto la guida di L. Bodio, s'iniziò a rilevare con regolarità l'immigrazione italiana, riuscendo ad ottenere cifre più sicure e comparabili fra loro, il flusso migratorio mostrava già i lineamenti di un fenomeno di massa. Stava assumendo dimensioni annue di consistente entità, infatti già intorno al quinquennio, precedente questa data, cioè dal 1869 al 1875, la media delle emigrazioni si aggirava intorno alla cifra, record per quel tempo, di 123.000 unità. In questo periodo, però, l'emigrazione italiana appare ancora disorganizzata e sporadica, e mantiene questo carattere

L'EMIGRAZIONE NEL DOPOGUERRA

Dall'esame dei dati relativi al periodo che va dal 1946 al 1960, si può constatare che l'emigrazione permanente ha registrato 2.618.068 espatri di cui 1.628.170 verso i Paesi transoceanici e 989.898 verso i Paesi europei. Ecco, in ordine di importanza, l'elenco dei Paesi nei quali si è diretto il maggior numero di emigrati italiani: Francia (516.214); Argentina (484.068); USA (259.527); Canada (253.061); Venezuela (234.221); Belgio (233.571); Australia (219.039); Brasile (110.932); Inghilterra (100.576); Germania occidentale (72.169). Dai suddetti Paesi sono rimpatriati, nello stesso periodo, circa 425 mila emigrati. Vi è poi da considerare l'emigrazione verso la Svizzera rilevata solo per l'aspetto stagionale dalle statistiche del ministero degli esteri, ma che comprende anche circa 110.000 italiani che risiedono ormai stabilmente nel Paese. L'emigrazione stagionale - rivolta unicamente verso i Paesi europei - ha registrato dal 1953 al 1960, complessivamente, 1

Papa Celestino V (molisano)

Celestino V, nato Pietro Angeleri (o, secondo altre fonti, Angelerio) e più conosciuto come Pietro da Morrone (Molise, 1215 - Fumone, 19 maggio 1296), fu Papa dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. Fu incoronato ad Aquila (oggi L'Aquila) il 29 agosto del 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto. Fu il primo Papa che volle pontificare al di fuori dei confini dello Stato Pontificio. E' venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica che ne celebra la festa liturgica il 19 maggio. Natali Di origini contadine, penultimo di dodici figli, nacque nel 1215 nel Molise. La sua nascita è rivendicata da 2 comuni: Isernia e Sant'Angelo Limosano. Recentemente anche Sant'Angelo in Grotte, frazione di Santa Maria del Molise ne ha rivendicato i natali "... in un castello di nome Sancto Angelo". Altre fonti fanno risalire la sua nascita addirittura all'anno 1209. Da giovane, per un breve periodo, ebbe a soggiornare presso il monastero benedettino di Santa Ma

Regione Molise

Dove si trova Piccola regione dell’Italia centrale al confine con l'Italia meridionale, tra gli Appennini ed il Mar Adriatico. Il territorio Il territorio è prevalentemente montuoso ed è attraversato dal fiume Biferno. C’era una volta Un connubio perfetto di arte romana e medievale. Così si presenta agli occhi di chi la osserva, Larino: una città decisamente sui generis, citata anche da Cicerone in uno dei suoi discorsi più accesi. Un vero e proprio salto nella storia, nel cuore dell’antica Frentania, commentato una lunga serie di reperti archeologici (alcuni, decisamente, ben conservati), legati al proprio passato. Dall’anfiteatro romano, risalente al primo secolo dopo Cristo, ai mosaici (attualmente ospitati a Palazzo Ducale), realizzati tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo, che testimoniano lo sfarzo del tempo delle antiche domus. E poi, la splendida cattedrale in stile romano-gotico, consacrata nel 1319, e considerata uno degli esempi più alti di architettura religiosa

lo sapevi che...?

Dall'epoca dell'Impero Romano (Italia, Sannio (Samnium) - Italiae Suburbicariae, "dell'Italia Suburbicaria") il Molise faceva parte dell' Abruzzo citeriore, già unito all'Abruzzo nella regione Abruzzi e Molise fino a 1963 quando la Provincia di Campobasso fu proclamata regione a sé stante, creando così un'ulteriore divisione di un territorio con caratteristiche secolari ben definite. Infatti il Molise non può che considerarsi che un'appendice dell'Abruzzo, per storia, cultura e dialetti. L'Abruzzo come regione storico-culturale inizia dal fiume Tronto e finisce nel Fortore, fiume che dà il nome alla parte meridionale di esso, cioè la Frentania. I territori del basso Molise - del quale fa parte Tavenna - sono a tutti gli effetti abruzzesi: abruzzese (di tipo adriatico) è il dialetto, abruzzesi sono le tradizioni, abruzzese è l'architettura delle chiese e dei palazzi, abruzzesi si sentivano fino a pochi anni fa molti anziani abitanti. V

Don Pasquale Piccoli

Nato ad Acquaviva Collecroce, è stato parroco a Tavenna dal 30 ottobre 1950 fino al 24 ottobre 1992. È deceduto il 07 ottobre 1994. Riposa in pace caro don Pasquale!

Monumento ai caduti di tutte le guerre

Santa Maria di Costantinopoli

Madonna di Montelateglia

Regina Elena d'Italia

Elena di Savoia (Jelena Petrovic Njégos) Regina d’Italia Etimologia: Elena = la splendente, fiaccola, dal greco Emblema: Corona, Scettro Jelena Petrovic Njégos nacque a Cettigne, allora capitale del Regno del Montenegro, l’8 gennaio 1873, dall’allora sovrano Nicola I. Sposò, convertendosi al cattolicesimo, il principe ereditario d’Italia S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia, assumendo così anch’ella il titolo di Principessa di Napoli. Con l’assassinio di S.M. il Re Umberto I, il 1900 vide l’ascesa al trono della nuova coppia reale. Dal punto di vista ufficiale assunse, in versione femminile, tutti i titoli del marito S.M. Vittorio Emanuele III: Regina d’Italia e, con l’avvento dell’impero coloniale, Regina d’Albania ed Imperatrice d’Etiopia. La sua presenza accanto al sovrano si mantenne sempre umile e discreta, mai coinvolta in questioni strettamente politiche, ma piuttosto dedita e attenta ai bisogni del suo popolo adottivo. Solo il 27 novembre 1939, tre mesi dopo l’invasione tedesca

LA MINORANZA LINGUISTICA CROATA NEL MOLISE

Area geografica e lingua La minoranza linguistica croata si è costituita insediandosi nel Molise, più precisamente in provincia di Campobasso, nel territorio compreso tra i fiumi Biferno e Trigno. Si tratta in particolare dei tre comuni di Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise, mentre è storicamente accertata la colonizzazione da parte di profughi croati dei comuni di Palata, Tavenna , Mafalda, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, Montelongo e Petacciato, sempre in provincia di Campobasso. Soltanto nei primi tre paesi si conservano, ancora oggi, la lingua, gli usi ed i costumi della stirpe d’origine. L’idioma parlato dalla minoranza è sostanzialmente l’antica lingua croata del tipo štòkavo-ìkavo, in uso nella Dalmazia centrale fra i fiumi Cettina e Narenta, nel retroterra croato ed in Erzegovina. «... Si tratta di un idioma conservato da circa 400 anni, con una fisionomia eminentemente pratica, appunto perchè parlato in prevalenza da contadini; lo dimostra anche i