Celebre castello Fremano per l'assalto, e per la dimora, che vi fissò Annibale, quando giunse in questa contrada. Avendo egli risaputo dagli esploratori, come Polibio racconta (21), che gran quantità di grano si conservava in Luceria, ed in Gerunio, e che questa seconda piazza fosse molto opportuna per lo stabilimento de' magazzini, deliberò di passarvi l'inverno: Annibal ab exploratoribus admonitus Luceriae, et Gerunii magnam esse frumenti copiam, Geruniumque ad usum horreorum opportunnm esse locum, in eo tractu hibernare statuit, et praeter montem Liburnum ad nominatas urbes ducit. Ut ventum ad Gerunium est, quod oppidum a Liuceria millia passuum XXV abest. A tale oggetto, aggiunge lo storico, rivolse 1'esercito a questa città, e non polendo venirne in possesso colle promesse, 1' assalì, la prese , e ne spianò le case, riserbandone solamente alcune pe' magazzini, e lasciando intatte le mura per sua difesa.
In questo tempo Minucio maestro de' cavalieri in assenza di Fabio, passali i monti, nel sentire, che i Cartaginesi avevano occupato Gerione, scese ne' luoghi piani, e venne, secondo lo storico citato, in arcem in Larinate agro sitam, cui nomen est Calela, e qui pose accampamento. Allora Annibale per assicurarsi del di lui arrivo, e per cagionargli timore, salì col suo esercito sopra un monte a due miglia da Gerunio, e qui fermossi : Annibal propinquare Romanos cernens . . . propius hostem castris motis, duo ferme a Gerunio millia tumulum quemdam obsidet, ut adversariis terrori esset.
Lo stesso racconto abbiamo da Livio (22), e specialmente la circostanza di Minucio, che aveva preso il comando, invece di Fabio, ed erasi accampato ne' campi Larinati, e che Annihale per veder il nemico salisse sopra un colle due miglia da Gerione distante : Annibal pro Gerionis moenibus, cujus urbis captae atque incensae abs se in usum horreorum pauca reliquerat tecta, stativa habebat . . . Romanus tunc exercitus in agro Larinate erat . . . deinde Annibal castra ipsa propius hostem movit, duo ferme a Gerione millia in tumulum hosti conspectum. Tutte queste circostanze servono mirabilmente per risapere la topografia di questa città in mezzo al contrasto di molti geografi, e degli storici patrj. Per questo circostanziato racconto cade l'opinion del Cluverio, e del Cellario (23), che riposero Gerione a Dragonara castello oggi disfatto. Credette il Cluverio, che ben ne conveniva il tratto, e l'intervallo, quantunque Dragonara situata una volta presso Torremaggiore fosse distante da' campi Larinati per 15 miglia, e 12 da Lu cera. Come dunque poteva il Cartaginese veder il nemico accampato a Larino in così lunga distanza? e come Polibio potè misurare lo spazio tra Girunio, e Lucera per 25 miglia ? Più ridicola è 1'opinione degli storici patrj, e specialmente del dottor Kiriatti (24), die ripose Gerione a Cirignola sua patria. La distanza da Cirignola a Larino è più di 60 miglia, e da Lucera 30, e più. Or essendo il sito di Cirignola quello istesso di Gerione, si domanda, come mai Annibale asceso sopra un colle veder potesse 1'esercito romano accampalo ne' campi Larinati ? Aveva forse il duce di Cartaginese una vista così sorprendente, che distinguesse gli oggetti a 60 miglia di lontananza ? La mancanza di critica nel legger gli autori fa cadere in questi errori. Noi n'abbiam parlalo nell' articolo di Ceraunilia nella Daunia.
Finalmente l'una e l'altra opinione resta atterrata dalla tavola del Peutingero, che segnò Gerione ad otto miglia antiche da Teano Appulo, il cui sito è già da tutti fissalo presso 1'odierno ponte di Civitate sul Fortore. Fu questo il vero sito di Gerione corrispondente oggi ad un declivio di monte detto Cerro tra Casacalenda, Montorio, Montelongo, e Bonefro a destra del fiumicello Cigno presso la strada che da Casacalenda porta a Montorio, come opinò saggiamente monsig. Tria (25). In questo luogo conviene la distanza di miglia 25 antiche da Lucera, secondo Polibio (oggi 22), di miglia diciotto da Teano Appulo, secondo la nostra correzione, invece di VIII segnate nella tavola itineraria (oggi 15), e conviene lai vicinanza di circa due miglia da Gerione al campo Larinate presso la rocca di Calele, (oggi Casacalenda), onde Annibale potè situarsi in un colle (forse il Cerro) sopra Gcrione, al cospetto del nemico.
A questi validi argomenti presi dalla località si aggiungono gli avanzi di antichità, che qui sono stali scoverti, e riportati dal suddetto prelato, cioè alcune romane iscrizioni, e ruderi di antichi edificj. Egli dimostrò ancora, che questa città era tuttavia esistente negli ultimi tempi, e che il campo, dov'ella sorse, si appelli tuttora Girone e Gerione. Per esser certi della posizione di questa citta, e del nome, che ancora vi resta, basta osservare la gran carta del regno di Rizzi Zannoni, in cui è segnato Gerione tra Casacalenda, e Montorio nella falda di un monte. Il Pollidoro (26) lo confermò con una carta di donazione del 1172, colla quale Iacopo de Roffrido di Tennoli concesse al monastero di s. Gio. in venere : totum meum tenimantum cum Ecclesia, Casali, et Curte, quod habeo, et possideo in Gironia prope muros Castri, via, qua itur ad civilutem Aremim. Si cercano forse altre pruove per la vera situazione di Gerunio non lungi da Lariuo ?
§. 5.
ARX CALELA ET MONS LIBVRNVS
ARX CALELA ET MONS LIBVRNVS
Ma quale mai sarà stata quella rocca, presso la quale Minucio maestro della cavalleria romana pose accampamento nell'agro Larinate ? in arcern in Larinate agro sitam, cui nomen est Calela , venit, et castra ibi posuit. Certamente, che fino a questo tempo da niun altro questo punto topografico è stato esaminato. Polibio 1'appellò Kαληλη Kalele, cui die 1'aggiunto di αkρα, o per dinotare, che fosse un alto colle, o piuttosto una rocca, come questa voce si prese parimente da' Greci.
Se vale la nostra congettura, noi pensiamo, che questa rocca occupasse quello stesso sito, dove si vede al presente Casacalenda. Ne conviene primieramente la distanza di due miglia da Gerione, dal qual luogo su l'eminenza di un monte, che sarà stato il Cerro, Annibale vedeva i Romani, e ne conviene parimente il nome corrotto da Calela in Caleda, come appellavasi ne' passati tempi, e poi Colenda.
Lo stes so Polibio (27) parlò ancora di un monte col nome di Liburno, presso il quale passò Annibale per portarsi a Gerione : ab exploratoribus admonitus Laceriae, et Gerunii magnam esse frumenti copiam, Geruniumque ad usum horreorum opportunum esse locum, in eo hibernare statuit, et praeter montem Liburnum. (Λιβυρνον) ad nominatas urbes perrexit. Questo monte Adunque veder dovevasi prima di Gerione, pel quale passò il Cartaginese, per assalir le di lei mura. Se Gerione adunque è stato da noi riposto nella metà del cammino tra Casacalenda, e Montorio, dove Annibale erasi fermato : se la rocca di Calele deve fissarsi nell' attuai sito di Casacalenda, dov' erasi accampato Minucio, a due miglia, da Gerione, ne viene in conseguenza, che il monte Liburno debba riconoscersi nella catena de'monti detti le Serre confinanti con Morrone, perché da Polibio è riposto dappresso a Gerione. Sotto le Serre passa oggi il regio tratturo delle pecore a Ripabottoue, che fu 1'antica via, e di qua a manca per una trasversa si va prima al sito di Gerione, e poi a Montorio.
Il sig. Cimaglia (28) attestò, che allora crederebbe Gerione nel sito di Dragonara, come voleva il Cluverio, quando prima gli si spiegasse, dove alzavavi il monte Liburno, ed il colle Calele. Egli adunque fu incerto di tutti e tre questi siti, quantunque nella sua carta della Daunia avesse riposto Kαληλη, e Gerione nella distanza di circa dieci miglia da Lucera, condro la misura esatta che ne diede Polibio.
Del resto le nostre congetture sono appoggiate al viaggio, che fece Annibale, descritto da Livio (29) con tutta esattezza. Egli dal Sannio fingendo di correre a Roma arrivò solamente ne' Peligni. Di qua voltò indietro: ex Pelignis Poenus flexit iter, e correndo alla Puglia giunse a Gerioue ; retroque Apuliam repetens Gerionem venit. Annibale adunque da' Peligni dovette correre all'Adriatico, ed ivi per la via Frentana (giacché non vi era altra via militare) arrivare a Gerione, passando pel monte Liburno. Il Romano all'incontro già accampava ne' campi Larinati : dictator in Larinate agro castra munivit, donde partì per Roma a cagione di certi sacrilicj, e lasciò Minucio alla testa dell'armata. Sotto il comando di quest'altro avvenne, che i Romani posero campo nella rocca di Calele, e che Annibale salì sul monte presso Gerione per osservarli. Chi non vede, che tutta questa scena dovette accadere in luoghi molto vicini ? Or un solo, che se ne fissa per certo, come sarebbe il campo Larinate, è ben facile la posizione di tutti gli altri.
Questo medesimo viaggio Annibalico in altri tempi fu eseguito da Cesare (30): septem omnino dies ad Corfinium (città Peligna) commoratus, per fines Marrucinorum, ( tenendo la via Valeria ) Frentanorum, (correndo per la via Frentana) Larinatium (dove fermossi il Cartaginese) in Apuliam pervenit Osservate, che Cesare ripose i Larinati ne' Frentani , dopo de' quali passò in Puglia in traccia di Pompeo.
(1) Strab. lib. 1.
(2) Plin. lib. III. cap. 13. e 14.
(3) Vedi Tav. IV. Num.1.
(4) V. Scoverte Frentan. tom.I. pag. 30
(5) Mazzoch. Colleclan. VII. ad Tab. IIeracl.
(6) Cluver. lìb.IV. cap. 9.
(7) Liv. lib.IX. cap. 16.
(8) Liv. ibi l. cap.45.
(9) Sigon. De jar. antiq. Ital.
(10) Plutarch., in Pyrr.
(11) Flor. lib. 1. cap. 18.
(12) Polyb. lib.I. cap.24.
(13) Liv, lib. XXII. cap. 61.
(14) Sil. lib. XV
(15) Cluver, ibid.
(16) V. Apulia.
(17) V. Corogr. del Sann,
(18) L. Camarr. Teat, antiq. lib. I. cap.1.
(19) V. Cliternla.
(20) Pollid. de flum. Frent, m §.
(21) Polyb. lib. III. cap.201. et. 202.
(22) Liv. lib.XXII. cap. 18. 23. 24.
(23) Cluvcr. lib. IV. cap.12. Cellar, lib.II. cap.9.
(24) Kiriat. Mem. di Cirignola.
(25) Tria Mem, di Larin. Gerion.
(26) Pollid. de Gerion, ms.
(27) Polyb. ibid.
(28) Cimaglia Antiq. Venusin, p.291
(29) Liv. citat.
(30) Caes. Civil. lib. I. cap.23.
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