Passa ai contenuti principali

ANXANUM

ANXANUM

Tratto da Storia dei Frentani di Domenico Romanelli

§.

ANXANVM.

Non v'ha incomodo più grave, e più dura molestia per uno scrittore, quanto dover ripetere, e descrivere le medesime cose da lui altre volte trattate. Io ho parlato di Lanciano altre volte, e specialmente nelle mie Scoverte Frentane in una maniera la più ampia, e distesa. Ripeteremo forse qui tutta la sua storia, e torneremo a riprodurre i medesimi oggetti ? No, Noi abbiam bisogno della storia di un paese sol quando può servire alla sua topografia. Tutto il restante è inutile al piano, che ci siamo proposti.
L'antico nome di questa città frentana , ed una delle più nobili, e celebri, fu Anxia, Anxa, ed Anxanum. Ne abbiamo indubitati riscontri tanto ne' marmi letterati, che negli storici, e geografi antichi. In un mutilo epitaffio trovato nel sito del castellare in distanza di un miglio al nord-est di Lanciano, e propriamente presso la chiesa di S. Giusta , si lesse :

. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . . FELICIS CERNE VIATOR
CARA SVPERSTITIBVS
DEDIT VBERIS ANXIA LACTEM
RATVS AMORE DEDIT
TRICI FECIT ALVMNVS
MANIBVS HVNC CINEREM
Abbiam parimente la testimouianza di Frontino, che descrivendo il campo di questa città notò : Ager Anxianus est assignatus ut ager Fidenatis. Col dirsi qui ager Anxianus ci fa intendere, che Anxia allora la città si appellasse. Si ha lo stesso in altro marmo, che ora si vede nell'atrio della cattedrale, trovato nel descritto atrio, ia cui si legge :

. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . . AVC. ANXIAHO ADSTANTE ORDINE (a)
TRIBVS AVIONIVS IVSTINIANVS RECTOR
TAM DECVRIONVM QVAM ETIAM COLLEGIA
OMNIVM PVBLICE INCIDI PRAECEPIT
(a) Questa pregiata iscrizione è stata da noi restituita nella seguente maniera :
Imp. Hadr. Aug. Anxiano Adstante Ordine
Cum Patribus Avioniuts Iustinianus Rector
Nomina Tam Decurionum Quam
Etiam Collegialium Omnium Publice
Incidi Praecepit.
Vedi Scovert. Frentan. vol. II. Anxan. pag. 100.

e poi in tre colonne sono scolpili i nomi di tutti i decurioni, e de' collegiali al numero di 53, quantunque alcuni sono totalmente cancellati.
Plinio all'incontro appellando i cittadini Anxani, cioè : intus Anxani cognomine Frentani, volle dinotare, che Anxa la città sì appellasse. Da Anxia e da Anxa derivò il nome gentile di Aaxiani, Anxani, ed Anxates, come si legge in una iscrizione, che qui appresso riporteremo : Civitatis Anxatium Frentanorum.
Da altri riscontri, che si riportano parimente a' tempi romani, si ha, che il nome proprio di questa città fosse Anxanum. In una iscrizione eretta a Bennaciario, e ad Azzio Crescente, che si trovi nel medesimo sito del castellare, ed ora vedesi nell'atrio della catteedrale, si legge :

BENNACIARIO TRIB. COH. V PR.
C. ATTIO C. F. ARN. CRESCENTI
AED. ANXANI ET CLVVIS AED. IV.
VIR. I. D . . . . . . . . .

Collo stesso nome di Anxamun fu descritta questa città da Tolommeo, nelle tavole itinerarie, ed in altre iscrizioni, che in appresso saranno riferite. Questa parola si cambiò ne' bassi tempi in Anzano, Anciano, e poi lo Anciano, Lanzano, ed oggi Lanciano. Veniam ora al suo sito.
Le molte iscrizioni, oltre le già riferite, appartenenti ad Anxanum, e trovate nel luogo del castellare da noi descritto, le patenti ruine, che vi si scuoprono di antichi edificj, e di lunghe strade con pavimenti , gl'innumerabili oggetti, che vi sono stati rinvenuti, idoli, vasi, ferramenti ossidati, lucerne, tegole, mattoni, ed altri tali, hanno dato motivo assai giusto di affermare, che l'antica città si dovesse alzar in quel colle ne' tempi i più rimoti. Aggiunge peso a questa congettura un sepolcro, che negli anni addietro vi fu scoverto con altri sepolcri laterali ricoperti di grossi tegoli di creta cotta, in uno de' quali si lesse la seguente pregiata iscrizione in caratteri osci, che oggi, come raro monumento, si conserva nel real museo :

Altri monumenti all'incontro, che si sono scoverti nell'opposto colle detto Erminio, dove oggi s'alza una parte della città col nome di Lanciano vecchio, hanno data giusta ragione di affermare, che 1' antica città dal sito del castellare fosse stata qui trapiantata. Gli autori patrj (1) attribuiscono questo traslocamento ad un terribile tremuoto, che aprì la valle intermedia, di cui oggi si vedono tuttora le tracce nelle rupi a viva forza divise, onde si costrinsero i fuggiaschi cittadini a cambiar sede. In Lanciano vecchio oggi si ravvisano varj antichi pavimenti a musaico, avanzi di acquidotti, ruderi di antichi edificj, e portici sotterranei, su de' quali sono erette le moderne abitazioni. Qui si trovò la seguente votiva iscrizione presso la porta balnearia, oggi bagnara, che ci ricorda un tempio a Marte dedicato. È riportata aucor dal Muratori (2):

MAVORTI
CVSTODI
CONSERVATORI
L. VIBIVS M. F. POP.
VVLSIVS . . . . . . .
TRIB. MIL. LL. LEG. V.
MACEDON1AE
V. S. L. M.

In mezzo ad altre ruine si scavò qui quest'altra lapida votiva, che fu eretta a Pelina dea municipale de' Frentani.

PELINAE BENEFICAE
M. ALBIVS NICERATVS
EX VOTO D. D.

E riferita ancor dal Muratori (3) , che vi aggiunse questo comento : Rarum marmo, quod Pelinae deae mentionem faciat aliunde nobis ignotae. Peligni Frentanie contermini peculiarem deam istam coluisse mihi credantur. Da questa medesima iscrizione dedussero gli autori patrj la comune origine di Sulmona, e di Lanciano da Solimo compagno di Enea, perché nell'una, e nell'altra citta si adorava Pelina. In altro marmo riferito dal Febunio, dallo stesso Muratori, e da altri scrittori si legge uno stesso patrono della città de' Superequani, degli Anxati Frentani, e de' Feltuinali Vestini (4), ed una caccia ordinata in onore della dea Pelina :

L. VIBIVS SEVERVS AEDILIS IV. VIR. QQ.
SPLENDIDVS EQ. ROMAN. PATRONVS CIVITATIS
SVPERAEQVANORVM ITEM PATRONVS CIVITATIS
ANXATIVM FRENTANORVM ET PELTVINA
TIVM VESTIN. HIC OB HONOREM AEDILITATIS
L. VIBII FILII SVI EQ. R. AD DEAM PELINAM
PRIMVS HVIC LOCO VENATIONEM EDIDIT
DEINCEPS LVDOS SOLEMNES L. VIBIVS NE
POS FILIVS AED. IV. VIR. I. D. EQ. R. PATRO
NVS CIVITATIS ORDONEN. OB NOMEN
FRATRIS SVI TITVLVM PVBLICE
DICAVIT AVRELIANO AVC. ET BASSO II COSS.
XVI KAL. IVN.

Da queste iscrizioni finora riportate abbiam veduto, che Anxano città illustre de' Frentani vantava tra' suoi magistrati, ed uomini insigni decurioni, edili, tribuni di soldati, collegiali, cavalieri, e patroni originarj delle citta, uno de' quali fu Pluvio Clarzio, a cui i Gerfennini, e gli Albensi Acquensi alzarono la seguente iscrizione riferita anche dal Muratori (5) , e trovata nello stesso sito di Lanciano vecchio :

FL. CLARTIO T. F. VIRO SPLENDIDO
OMNIBVS HONORIBVS
IN PATRIA FVNCTO
CERFENNINI AQVENSES ALBENSES
PATRONO AB ORIGINE

Opera utilissima degli Anxanensi fu l'acquidotto tratto dal fonte dello de' Marcianesi un miglio dalla città ad occidente per aver acqua limpida, e pura. Oggi se ne vedono gli avanzi per tutta la strada de' Cappuccini, ed in certe botteghe sotto la chiesa di S. Francesco. Nella fontana eretta nella piazza, e propriamente verso le scale della Nunziata, leggevasi questa epigrafe :

Q. CASSIVS LONGINVS SVA PEC. F.

Avevano ancora gli Anxanensi uno spazioso portico, o peristilio, cui ascendevasi per varj gradini, costruito per luogo di passeggio pubblico. Q. Mitrano lo fece a sue spese rifabbricare, e vi pose questa iscrizione, che si trovò nella casa de' Rosati :

Q. AVRELIVS MITRANVS C. F. P. N.
PORTICVM RESTITVIT GRADVS FECIT

Anche del macello pubblico restaurato dagli edili, e de' pubblici pesi, e delle misure, per evitare le frodi de' venditori, si trovò il seguente nobilissimo monumento riportato ancor dal Muratori (6):

M. SATVR. N. F. . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . IV. TIR. I. DICVND.
ET CN . . . . . . . . . . . . . . . BESID. . . . . .
AEDILES . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MACELLIVM S. P. RESTITVERVNT
MENSVRAS ET PONDERA FECERVNT

Ma il pregio maggiore, che fin dalla più rimota antichità distingueva Anxano, e la rendeva la più cospicua de' Frentani, si deve riporre nella gran rinomanza, che a lei diede la sua piazza di commercio, il suo emporio aperto a tutte le nazioni, e la celebrità delle sue nundine, o fiere annuali, che restavano ancora con gran nome ne' bassi tempi, ed oggi conservano appena un'ombra di lor passata importanza. Gli Anxanensi per unir la città al sito, dove le fiere si celebravano, dovettero unire due piani tagliati da una profonda valle con un ponte tatto laterizio a tre grandi archi della più nobile, e benintesa costruzione, che oggi ancora si ammira, come capo d' opera di architettura. Vi si trovò la seguente iscrizione. Oggi sopra di questo magnifico ponte s'alza una basilica, o la cattedrale di Lanciano di vasta estensione, e adorna di scolture, e di pitture :

D. N. DIOCL. IOV.
AVG. S. P. Q. ANX.
D. N. M. Q. EIVS
M PONTEM F. C.

La celebrità di queste fiere Anxanensi è decantata da molti scrittori, che noi abbiam riferito nelle nostre Scoverte Frentane, da varie iscrizioni, che parlano di radunanze, di conciliaboli, di annona, di alimenti, e di comodo pubblico, e finalmente da una rarissima leggenda, che si è trovata in un bronzo, o pubblico peso con tre globetti nel mezzo, di cui qui diamo il disegno :



In questo bronzo veramente prezioso si da ad Anxano il titolo di Emporio de' Frentani, cioè di luogo di pubblica mercatura dal greco εμποριον, sotto il consolato di L. Ario Pudente, e di M. Gavio Orfito, che corrisponde all'anno 165 dell'epoca cristiana sotto il regno di M. Aurelio, e di L. Vero.
La sua forma, ed i tre globetti .ci danno manifesto indizio di essere stato un pubblico peso per servire all'uniformità tanto necessaria ne' contratti, e per allontanare le frodi ne' tempi delle nundine, e de' conciliaboli, siccome vi è segnato: Nundinae, Conciliabula. I nomi, che seguono, di Fisio, di Eusanio, di Feltro figlio di Rota, e di Audo, che certamente non sono romani, o di persone ingenue, perché senza i prenomi, indicano i quatuorviri annonarj anxanensi, che presedevano a' mercati. Negli angoli è segnato il permesso de' decurioni.



***

(1) Fella Chronol. urb. Anxan. m. s. Pollid. de Anxan. ms. V. Razzano, Ciechi, Alberti, Negri, ed altri.
(2) Murat, cl. I. pag. 44.
(3) ld. ibid. pag. 99.
(4) Phoebon. H. Marsor. lib. III. Murat. cl. v. pag. 367.
(5) Murat. cl. XV pag. 1038.
(6) Id. cl. VI. pag. 483.

Commenti

Post popolari in questo blog

Papa Celestino V (molisano)

Celestino V, nato Pietro Angeleri (o, secondo altre fonti, Angelerio) e più conosciuto come Pietro da Morrone (Molise, 1215 - Fumone, 19 maggio 1296), fu Papa dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. Fu incoronato ad Aquila (oggi L'Aquila) il 29 agosto del 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto. Fu il primo Papa che volle pontificare al di fuori dei confini dello Stato Pontificio. E' venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica che ne celebra la festa liturgica il 19 maggio. Natali Di origini contadine, penultimo di dodici figli, nacque nel 1215 nel Molise. La sua nascita è rivendicata da 2 comuni: Isernia e Sant'Angelo Limosano. Recentemente anche Sant'Angelo in Grotte, frazione di Santa Maria del Molise ne ha rivendicato i natali "... in un castello di nome Sancto Angelo". Altre fonti fanno risalire la sua nascita addirittura all'anno 1209. Da giovane, per un breve periodo, ebbe a soggiornare presso il monastero benedettino di Santa Ma

Carta Geografica della Sabina pubblicata nel 1648 a Parigi

Rara e curiosa carta geografica della Sabina comprendente parte del Lazio, dell'Umbria, dell'Abruzzo e del Molise proveniente dalla poco nota opera storico-geografica intitolata “Parallela Geographia veteris et novae” del padre gesuita Philippe Briet che fu pubblicata nel 1648 a Parigi nell’officina tipografica dei fratelli Cramoisy. L’opera del Briet aveva il compito di presentare, in comparazione, i risultati raggiunti dalle due geografie, l’antica e la moderna: tra le fonti antiche citate troviamo Strabone, Tolomeo, Plinio ed Eraclito; mentre per quanto concerne i cartografi moderni, oltre all’Ortelius, a Magini, Botero, Mercator e Cluverius, trovano ampio spazio Flavio Biondo e Leandro Alberti.

BUCA

Tratto da Storia dei Frentani di Domenico Romanelli §. 11. B V C A. Non v'ha città nel nostro regno, che sia stata soggetta ad infinite dispute per la sua situazione, quanto Buca. Menzionata più volte da Strabone, da Mela, da Plinio, e da Tolommeo ella occupava un posto distinto tra le città fremane : ma quanto è certa la sua esistenza, altrettanto sembra oscuro il sito, dov'ella fu innalzata. Udiam dunque prima le testimonianze de' citati autori classici, come per base delle diverse congetture, e poi cercheremo di fissare la nostra scoverta. Strabone il primo attestò, che dopo Aterno era situata Ortona navale de' Frentani, e poi Buca de' Frentani medesimi presso Teano Appulo. E questa la traduzione del Casaubono: Post Aternum Orton est Frentanorum navale, et Buca ipsa Frentanorum contermina Theano Apulo. Si vede adunque da questo passo, che Buca esisteva nel paese frentano dopo Ortona verso Puglia, e presso la città di Teano. Da Tolommeo si ripose Buca anche ne&