Dove si trova
Piccola regione dell’Italia centrale al confine con l'Italia meridionale, tra gli Appennini ed il Mar Adriatico.
Il territorio
Il territorio è prevalentemente montuoso ed è attraversato dal fiume Biferno.
C’era una volta
Un connubio perfetto di arte romana e medievale. Così si presenta agli occhi di chi la osserva, Larino: una città decisamente sui generis, citata anche da Cicerone in uno dei suoi discorsi più accesi. Un vero e proprio salto nella storia, nel cuore dell’antica Frentania, commentato una lunga serie di reperti archeologici (alcuni, decisamente, ben conservati), legati al proprio passato.
Dall’anfiteatro romano, risalente al primo secolo dopo Cristo, ai mosaici (attualmente ospitati a Palazzo Ducale), realizzati tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo, che testimoniano lo sfarzo del tempo delle antiche domus. E poi, la splendida cattedrale in stile romano-gotico, consacrata nel 1319, e considerata uno degli esempi più alti di architettura religiosa dell’Italia centrale.
Da vedere
Un piccolo “mondo antico” sospeso tra mare, storia, natura e tradizione. Una regione da scoprire giorno per giorno, senza mai dare niente per scontato. Qui, chi è in cerca di fondali limpidi e acque turchesi, può senza dubbio contare sulle spiagge di Termoli e Campomarino.
Gli appassionati di sport invernali potranno optare per le vette di Campitello Matese, una delle più importanti località sciistiche del Centro Italia (consigliata anche per scampagnate primaverili), mentre chi ama gli animali avrà solo l’imbarazzo della scelta tra la Riserva Naturale di Montedimezzo, che ospita volpi e gatti selvatici, quella di Collemeluccio con i suoi scoiattoli e le faine, e quella di Pesche, dove si aggirano liberamente donnole, puzzole e ghiri. A chiudere il cerchio, l’Oasi Lipu di Casacalenda, rifugio protetto di tassi e salamandrine con gli occhiali.
Ma non è tutto. Da queste parti, anche chi ama la magica atmosfera del Natale avrà di che divertirsi, potendo scegliere tra il Museo della zampogna di Scapoli (Isernia), che vede in bella mostra zampogne di varie epoche e di varie nazioni (spagnole, scozzesi e svizzere) e il Museo permanente del presepe di Campobasso, che accoglie più di 400 Natività legate alla tradizione napoletana dal Settecento ad oggi.
Infine, per tutti gli appassionati di storia, spazio al museo di Venafro dove, tra numerosi reperti archeologici di epoca pre-romana e romana, è possibile scorgere anche il cippo che porta inciso il testo dell’editto di Augusto sull’acquedotto locale.
Testimonial
Pochi ma buoni, i molisani illustri, tra i quali spiccano, il fondatore de “Il Giornale Italiano”, Vincenzo Cuoco, arrestato e mandato in esilio per aver preso parte alla Rivoluzione napoletana del 1799, il letterato Francesco Jovine e il poeta Vincenzo Cirella.
Sulla tavola
Maccheroni alla chitarra o pallotte cacio e uova (uova, mollica di pane, pelati e formaggio semifresco di vacca o pecora). I buongustai hanno l’imbarazzo della scelta per decretare il piatto più gustoso del Molise.
Moltissimi i piatti caratteristici della regione: dal fior di latte di Boiano alla polenta, passando per i turcinelli arrostiti (interiora d’agnello avvolte a gomitolo per racchiudere frattaglie dello stesso animale), la pasta e fagioli e la stracciata (formaggio a treccia che col passare dei giorni diventa spalmabile). E ancora, il caciocavallo di Agnone e i più vari salumi di maiale: saggicciotti, salsicce di fegato e soppressate di Rionero Sannitico, ventricina di Montenero di Bisaccia e pampanella (pancetta suina con peperoncino, seccata al forno).
Tra le eccellenze della zona, l’olio extravergine d’oliva, la pasta di grano duro e il tartufo di Isernia, ma anche i vini Biferno e Pentro.
Capitolo a parte meritano invece i dolci, capeggiati dalla mostarda d’uva (marmellata tipica della campagna molisana), da mangiare da sola a cucchiaiate o in abbinamento con biscotti e dessert. Cauciuni (dolci ripieni di pasta e ceci), ostie farcite (cialde riempite con noci e mandorle), peccellate (ripieni mosto cotto o marmellata) e cippillati (ravioli al forno con ripieno di amarene) sono il modo più gustoso per finire con dolcezza un pranzo.
Camera con vista
Niente sveglie o telefonini. A Tavenna, in provincia di Campobasso, è ancora il canto del gallo ad inaugurare la giornata. Chi è in cerca di una vacanza genuina a contatto con la natura, qui potrà trovare una serie di masserie di inizio secolo, dove assaporare tanti piatti tipici preparati con i prodotti degli orti, che sono proprio sotto le finestre degli ospiti.
Fotografie (cliccare sull'immagine per ingrandire)
Il territorio
Il territorio è prevalentemente montuoso ed è attraversato dal fiume Biferno.
C’era una volta
Un connubio perfetto di arte romana e medievale. Così si presenta agli occhi di chi la osserva, Larino: una città decisamente sui generis, citata anche da Cicerone in uno dei suoi discorsi più accesi. Un vero e proprio salto nella storia, nel cuore dell’antica Frentania, commentato una lunga serie di reperti archeologici (alcuni, decisamente, ben conservati), legati al proprio passato.
Dall’anfiteatro romano, risalente al primo secolo dopo Cristo, ai mosaici (attualmente ospitati a Palazzo Ducale), realizzati tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo, che testimoniano lo sfarzo del tempo delle antiche domus. E poi, la splendida cattedrale in stile romano-gotico, consacrata nel 1319, e considerata uno degli esempi più alti di architettura religiosa dell’Italia centrale.
Da vedere
Un piccolo “mondo antico” sospeso tra mare, storia, natura e tradizione. Una regione da scoprire giorno per giorno, senza mai dare niente per scontato. Qui, chi è in cerca di fondali limpidi e acque turchesi, può senza dubbio contare sulle spiagge di Termoli e Campomarino.
Gli appassionati di sport invernali potranno optare per le vette di Campitello Matese, una delle più importanti località sciistiche del Centro Italia (consigliata anche per scampagnate primaverili), mentre chi ama gli animali avrà solo l’imbarazzo della scelta tra la Riserva Naturale di Montedimezzo, che ospita volpi e gatti selvatici, quella di Collemeluccio con i suoi scoiattoli e le faine, e quella di Pesche, dove si aggirano liberamente donnole, puzzole e ghiri. A chiudere il cerchio, l’Oasi Lipu di Casacalenda, rifugio protetto di tassi e salamandrine con gli occhiali.
Ma non è tutto. Da queste parti, anche chi ama la magica atmosfera del Natale avrà di che divertirsi, potendo scegliere tra il Museo della zampogna di Scapoli (Isernia), che vede in bella mostra zampogne di varie epoche e di varie nazioni (spagnole, scozzesi e svizzere) e il Museo permanente del presepe di Campobasso, che accoglie più di 400 Natività legate alla tradizione napoletana dal Settecento ad oggi.
Infine, per tutti gli appassionati di storia, spazio al museo di Venafro dove, tra numerosi reperti archeologici di epoca pre-romana e romana, è possibile scorgere anche il cippo che porta inciso il testo dell’editto di Augusto sull’acquedotto locale.
Testimonial
Pochi ma buoni, i molisani illustri, tra i quali spiccano, il fondatore de “Il Giornale Italiano”, Vincenzo Cuoco, arrestato e mandato in esilio per aver preso parte alla Rivoluzione napoletana del 1799, il letterato Francesco Jovine e il poeta Vincenzo Cirella.
Sulla tavola
Maccheroni alla chitarra o pallotte cacio e uova (uova, mollica di pane, pelati e formaggio semifresco di vacca o pecora). I buongustai hanno l’imbarazzo della scelta per decretare il piatto più gustoso del Molise.
Moltissimi i piatti caratteristici della regione: dal fior di latte di Boiano alla polenta, passando per i turcinelli arrostiti (interiora d’agnello avvolte a gomitolo per racchiudere frattaglie dello stesso animale), la pasta e fagioli e la stracciata (formaggio a treccia che col passare dei giorni diventa spalmabile). E ancora, il caciocavallo di Agnone e i più vari salumi di maiale: saggicciotti, salsicce di fegato e soppressate di Rionero Sannitico, ventricina di Montenero di Bisaccia e pampanella (pancetta suina con peperoncino, seccata al forno).
Tra le eccellenze della zona, l’olio extravergine d’oliva, la pasta di grano duro e il tartufo di Isernia, ma anche i vini Biferno e Pentro.
Capitolo a parte meritano invece i dolci, capeggiati dalla mostarda d’uva (marmellata tipica della campagna molisana), da mangiare da sola a cucchiaiate o in abbinamento con biscotti e dessert. Cauciuni (dolci ripieni di pasta e ceci), ostie farcite (cialde riempite con noci e mandorle), peccellate (ripieni mosto cotto o marmellata) e cippillati (ravioli al forno con ripieno di amarene) sono il modo più gustoso per finire con dolcezza un pranzo.
Camera con vista
Niente sveglie o telefonini. A Tavenna, in provincia di Campobasso, è ancora il canto del gallo ad inaugurare la giornata. Chi è in cerca di una vacanza genuina a contatto con la natura, qui potrà trovare una serie di masserie di inizio secolo, dove assaporare tanti piatti tipici preparati con i prodotti degli orti, che sono proprio sotto le finestre degli ospiti.
Fotografie (cliccare sull'immagine per ingrandire)
Valle del fiume Trigno
Commenti
Buon divertimento !