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MINORANZE TUTELATE DALLA LEGGE 482/1999

Hrvatski (croato)

Tipologia linguistica: indoeuropeo, gruppo slavo. Il croato è una delle due articolazioni del tipo linguistico serbocroato, appartenente al gruppo meridionale delle lingue slave: le differenze rispetto al serbo sono di carattere prevalentemente lessicale e fonetico, oltre che legate all’utilizzo di un diverso sistema grafico (il cirillico per il serbo, l’alfabeto latino per il croato); l’esistenza di due standard riflette distinzioni di ordine prevalentemente storico, culturale e religioso, che si sono acuite negli ultimi anni, in seguito al duro confronto successivo al processo di disgregazione della federazione iugoslava. Il croato è lingua ufficiale della Repubblica di Croazia; minoranze variamente consistenti sono presenti in Bosnia, Serbia e Montenegro, Slovenia, Ungheria e Austria.

Diffusione in Italia: il croato è parlato nei tre comuni di San Felice del Molise, Montemitro e Acquaviva Collecroce, in provincia di Campobasso. Queste piccole colonie risalgono con ogni probabilità ai secc. XV-XVI, quando numerosi abitanti della costa dalmata, per sfuggire all’invasione turca, si trasferirono al di qua dell’Adriatico, fondando diverse comunità lungo la costa e nell’entroterra fra le Marche e la Puglia. Tali colonie furono in gran parte assimilate dalle popolazioni circostanti; ancora nel secolo scorso, tuttavia, si ha notizia di gruppi slavi a Tavenna (Cb) e Castelfrentano (Ch).

Considerazioni generali: a livello tipologico, lo slavo del Molise rappresenta un dialetto arcaico del tipo stokavo, ossia della varietà che è alla base sia dello standard croato che di quello serbo: la definizione di “croato” riflette quindi, in primo luogo, la consapevolezza della provenienza dalla costa dalmata e l’appartenenza alla religione cattolica romana della popolazione. Una crescita della coscienza linguistica locale fu favorita, verso gli anni ’60-’70, dall’interesse per le comunità slavofone del Molise da parte di intellettuali croati esuli in Italia. Più recentemente sono stati allacciati contatti con la Croazia e con le minoranze croate all’estero, e presso le tre comunità del Molise sono stati ospitati profughi provenienti dalle regioni in guerra della ex Jugoslavia.

Consistenza numerica: sulla base dei risultati del censimento ISTAT del 2001, la popolazione residente è pari a 2.081 unità (totale prov. Campobasso 227.090), distribuita nei tre comuni di Acquaviva Collecroce (800 ab.) Montemitro (468 ab.) San Felice del Molise (813 ab.). Si tratta verosimilmente della più piccola comunità alloglotta presente in Italia.

Status: in base alle normative di legge, il croato è riconosciuto come lingua minoritaria dallo Stato Italiano, che ha anche sottoscritto accordi di reciprocità con la Croazia per la tutela delle minoranze sui rispettivi territori; inoltre, la valorizzazione della lingua e della cultura croata è prevista dalle normative di legge della Regione Molise. Tali forme di riconoscimento non si sono ancora concretizzate, tuttavia, in forme di effettiva tutela direttamente promosse dalle autorità centrali e regionali.

Utilizzo pubblico: al momento attuale il croato non viene utilizzato nella pubblica amministrazione; la lingua minoritaria trova un parziale impiego nella toponomastica locale.

Educazione: percorsi di tutela della lingua minoritaria hanno interessato soprattutto l'istruzione. Da diversi anni, infatti, il croato molisano è entrato nella scuola elementare e media inferiore dei tre comuni; tuttavia l'esperienza, che attualmente continua a svolgersi, ha subito alcune interruzioni e non sempre è stata accettata.

Media: si sono avute in passato esperienze editoriali in croato molisano, che sono state però poi per mancanza di fondi; attualmente una sezione riguardante la comunità croata del Molise è presente nella rivista "Kamastre" che presenta una più ampia sezione dedicata alla comunità arbèreshe del Molise; la rivista è però in italiano. Non risultano trasmissioni radiotelevisive in lingua croata.

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