Un giovane tavennese (che preferisce restare anonimo) mi ha mandato questa poesia; mi piace tantissimo e vorrei dividerla con tutti voi:
A Tavenna.
Evanescente al bagliore dell’alba
sfuggevole ti corichi al tramonto.
Ammaliato dal tuo divino sopore
mi sfugge quella tua indole
di arcano dominatore,
che solitario ti ergi sulla valle
e cavalchi interminate pianure
benché gioia e dolore ti sfianchin le spalle.
Quante genti t’han mirato di lontano,
quante han calpestato quel gelido suolo
e fuggito dalle fosche pietre
che i secoli forgiaron nel fuoco
e lacrime e sangue resero così tetre.
A Tavenna.
Evanescente al bagliore dell’alba
sfuggevole ti corichi al tramonto.
Ammaliato dal tuo divino sopore
mi sfugge quella tua indole
di arcano dominatore,
che solitario ti ergi sulla valle
e cavalchi interminate pianure
benché gioia e dolore ti sfianchin le spalle.
Quante genti t’han mirato di lontano,
quante han calpestato quel gelido suolo
e fuggito dalle fosche pietre
che i secoli forgiaron nel fuoco
e lacrime e sangue resero così tetre.
Commenti
Ti prego di uscire dall'anonimato meriti un encomio!!!
Saluti Leonardo Del Gesso.
P.S. Saluti e ringraziamenti affettuosi anche a te Gustavo che con questa tua creazione rendi un servizio immenso a questa bellissima comunità.