Dalle "MEMORIE" di Mons. Tomaso GIANNELLI, Vescovo di Termoli dal 1753 al 1768
"Era nel Casale medesimo la terza chiesa sita nel luogo detto Piano degli Olmi alla regione australe dedicata a Maria Santissima coronata dagli Angioli. Il Sacerdote Giorgio Drusso, per eseguire quanto aveva nel suo testamento disposto Ottavio di lui Padre, nello stesso sito fabbricò Chiesa più grande.
Nel dì 1° del mese di Maggio dell’anno 1707 il Vescovo Domenico Catalani benedisse solennemente la nuova Chiesa, e vi celebrò Messa col rito pontificale.
Nello stato presente la Chiesa alla prima vista sembra ornata con decenza. Nell’Altare maggiore si vede la statua di Maria Santissima coronata dagli Angioli collocata sopra un albero, e la nicchia ha all’intorno ben inteso intaglio di legno colorito e dorato. Dietro il Coro, le di cui sedie sono dipinte e dorate. Il pulpito è pure dipinto e dorato: e così il palco dell’organo.
Vi sono due Altari minori, uno dedicato a San Luca e l’altro a San Vito, che hanno li loro ornamenti di stucco e di legno intagliato, colorito e dorato. Dietro la Chiesa la torre per le campane è tutta fabbricata di pietra spianata collo scarpello, ma vi manca la scala.
Per lo servizio della Chiesa v’è un Prete eletto dalla Famiglia Drusso nella linea di Ottavio…
Nell’ultimo Sabato del mese di Aprile si celebra la Festa, alla quale suole concorrere molto Popolo delli Luoghi vicini: e per tale concorso vi sogliono essere Mercatanti a vendere merci e commestibili di modo, che si raguna come una_Fiera. Dal giorno della Festa per tutta I’està ed autunno in ogni Domenica non mancano Divoti de Luoghi vicini, che vengono a venerare Maria Santissima. E così si ricevono limosine per le Messe e per le litanie lauretane".
Dalle "Memorie" di don Francesco Iurescia, Arciprete dal 1901 al 1950.
"E’ questa una chiesa antichissima, ricca di un altare pregevolissimo con guarnizione di un lavoro ad intaglio in legno dorato. Ha un coro con 17 sedili sormontati da altrettanti quadri dipinti a olio rappresentanti vergini e martiri, ed in mezzo la regina delle vergini e dei martiri. Ricco di decorazioni con dipinti a olio è anche l’organo e il pulpito. Si conservano alquanto in buono stato gli ornati in legno dorato dell’altare maggiore, mentre sono andati in totale rovina gli ornati dello stesso legno dell’altare di san Luca Evangelista ed in parte anche quelli dell’altare di san Vito.
Da epoca imprecisata ma probabilmente dal 1670, la chiesa fu di proprietà della famiglia Drusco, allora potente e facoltosa e forse anche despotizzante a Tavenna la quale la tenne fino al 1860".
Lavori e restauri nei 3 secoli
Nel 1739, come si legge in una lapide a settentrione della chiesa, fu fatto un secondo muro a rinforzo del primo.
Nel 1852 la chiesa fu restaurata dall’arciprete Angelucci, come si legge su una pietra al di sopra del portale.
Nel 1878 poi furono abbattute, perché lesionate, le volte del soffitto che presentavano fregi artistici.
Nel 1905 fu restaurato il muro sulla piazza che era molto rovinato;
1915 sistemazione dei muri interni con abbattimento del resto sostegno volte;
1917 pavimento dei fratelli Sacchi Alfonso, Ernesto, Amodio, e Giuseppe Ferrante;
1922 restauro tettoia;
1926 sistemazione delle travi di ferro e la volta dai fratelli Sacchi con l’aiuto di centinaia operai del popolo.
Nell’aprile del 1937 fu ritoccata la statua di san Nicola e la statua di san Teodoro da Peppino Sacchi di Palata; rifatto la doratura dell’ornato dell’altare maggiore.
Nel 1954, per riparare i danni della guerra, è stato rifatto il tetto e metà del campanile con la relativa gradinata, intonacati i muri ad est e a nord, rifatta la volta dietro l’altare maggiore.
Nel 1987 sistemazione tetto e intonaco interno, pittura interna ed esterna della facciata, tolto l’intonaco che ricopriva la pietra dell’altare maggiore, aggiunto sotto la volta due tele raffiguranti l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine(ad opera di Natale De Grandis di Palata), sostituzione di tutte le finestre, in particolare quelle sulla facciata raffigurano i quattro evangelisti.
Nell’ottobre del 1995 fatto il nuovo portone di ingresso.
Nel 1997 restaurata la statua di san Vito.
Nell’aprile del 1998 realizzato e offerto da due Tavennesi l’altare e l’ambone in legno.
Nel 1999 restaurata tutta la parte lignea dell’altare maggiore e dell’altare di san Vito a cura della Soprintendenza del Molise.
Di recente (ottobre 2000) è terminato il restauro della statua di san Luca e dell’organo con la cantoria.
LE STATUE E ALTRE OPERE
1. Maria Santissima Incoronata
E’ questa una statua in legno scolpito e dipinto. Piccola ma bellissima che ispira veramente devozione. Siede su una quercia in una nicchia sovrapposta all’altare maggiore della sua chiesa, con due angioletti in atto di reggere la corona d’argento, e un terzo fra i rami che tiene nelle mani un secchiello e una brocca. Si conserva in ottimo stato forse perchè non fu mai rimossa per essere portata in processione. Sul lato anteriore della base è scritto:Francesco Di Nardo F. Napoli 1707. E’ portata in processione solo in occasione dei Giubilei. Avviene la sua festa, fin da tempo immemorabile, l’ultimo sabato di aprile e susseguente domenica.
2. San Nicola di Bari
E’ un’antica piccola statua in legno, a destra della nicchia della Vergine Santissima.
Un gruppo raffigurante san Nicola di Bari e Adeodato con tre angeli.
3. San Teodoro martire
Questa statua a mezzo busto in legno è situata sull’altare maggiore di questa chiesa dell’Incoronata
a sinistra della nicchia della Vergine Santissima. Probabilmente deve risalire all’anno 1704
trovandosi anche una reliquia dello stesso santo in detta chiesa.
Fu restaurata nel 1937 da Sacchi G. su commissione di Anna Lamelza ed Angelo.
4. San Vito
Statua in legno scolpito e dipinto, situata nella nicchia dell’altare ligneo della navata a destra. Nel piedistallo è scritto: Francesco di Nardo F. Napoli 1709.
5. San Luca Evangelista
E’ situata nella nicchia sinistra. E’ di molto pregio ma ridotta in cattivissimo stato a causa dell’umidità che fece cadere tutto l’ornato altare in legno intagliato e dorato. E’ stato restaurato di recente.
6. Tabernacolo
In legno scolpito e dorato, del sec. XVIII.
7. Acquasantiere (due)
Attaccate alle colonne d’ingresso, in pietra scolpita dell’inizio del 1700.
8. Portale
In pietra scolpita, della prima metà del 1800.
"Era nel Casale medesimo la terza chiesa sita nel luogo detto Piano degli Olmi alla regione australe dedicata a Maria Santissima coronata dagli Angioli. Il Sacerdote Giorgio Drusso, per eseguire quanto aveva nel suo testamento disposto Ottavio di lui Padre, nello stesso sito fabbricò Chiesa più grande.
Nel dì 1° del mese di Maggio dell’anno 1707 il Vescovo Domenico Catalani benedisse solennemente la nuova Chiesa, e vi celebrò Messa col rito pontificale.
Nello stato presente la Chiesa alla prima vista sembra ornata con decenza. Nell’Altare maggiore si vede la statua di Maria Santissima coronata dagli Angioli collocata sopra un albero, e la nicchia ha all’intorno ben inteso intaglio di legno colorito e dorato. Dietro il Coro, le di cui sedie sono dipinte e dorate. Il pulpito è pure dipinto e dorato: e così il palco dell’organo.
Vi sono due Altari minori, uno dedicato a San Luca e l’altro a San Vito, che hanno li loro ornamenti di stucco e di legno intagliato, colorito e dorato. Dietro la Chiesa la torre per le campane è tutta fabbricata di pietra spianata collo scarpello, ma vi manca la scala.
Per lo servizio della Chiesa v’è un Prete eletto dalla Famiglia Drusso nella linea di Ottavio…
Nell’ultimo Sabato del mese di Aprile si celebra la Festa, alla quale suole concorrere molto Popolo delli Luoghi vicini: e per tale concorso vi sogliono essere Mercatanti a vendere merci e commestibili di modo, che si raguna come una_Fiera. Dal giorno della Festa per tutta I’està ed autunno in ogni Domenica non mancano Divoti de Luoghi vicini, che vengono a venerare Maria Santissima. E così si ricevono limosine per le Messe e per le litanie lauretane".
Dalle "Memorie" di don Francesco Iurescia, Arciprete dal 1901 al 1950.
"E’ questa una chiesa antichissima, ricca di un altare pregevolissimo con guarnizione di un lavoro ad intaglio in legno dorato. Ha un coro con 17 sedili sormontati da altrettanti quadri dipinti a olio rappresentanti vergini e martiri, ed in mezzo la regina delle vergini e dei martiri. Ricco di decorazioni con dipinti a olio è anche l’organo e il pulpito. Si conservano alquanto in buono stato gli ornati in legno dorato dell’altare maggiore, mentre sono andati in totale rovina gli ornati dello stesso legno dell’altare di san Luca Evangelista ed in parte anche quelli dell’altare di san Vito.
Da epoca imprecisata ma probabilmente dal 1670, la chiesa fu di proprietà della famiglia Drusco, allora potente e facoltosa e forse anche despotizzante a Tavenna la quale la tenne fino al 1860".
Lavori e restauri nei 3 secoli
Nel 1739, come si legge in una lapide a settentrione della chiesa, fu fatto un secondo muro a rinforzo del primo.
Nel 1852 la chiesa fu restaurata dall’arciprete Angelucci, come si legge su una pietra al di sopra del portale.
Nel 1878 poi furono abbattute, perché lesionate, le volte del soffitto che presentavano fregi artistici.
Nel 1905 fu restaurato il muro sulla piazza che era molto rovinato;
1915 sistemazione dei muri interni con abbattimento del resto sostegno volte;
1917 pavimento dei fratelli Sacchi Alfonso, Ernesto, Amodio, e Giuseppe Ferrante;
1922 restauro tettoia;
1926 sistemazione delle travi di ferro e la volta dai fratelli Sacchi con l’aiuto di centinaia operai del popolo.
Nell’aprile del 1937 fu ritoccata la statua di san Nicola e la statua di san Teodoro da Peppino Sacchi di Palata; rifatto la doratura dell’ornato dell’altare maggiore.
Nel 1954, per riparare i danni della guerra, è stato rifatto il tetto e metà del campanile con la relativa gradinata, intonacati i muri ad est e a nord, rifatta la volta dietro l’altare maggiore.
Nel 1987 sistemazione tetto e intonaco interno, pittura interna ed esterna della facciata, tolto l’intonaco che ricopriva la pietra dell’altare maggiore, aggiunto sotto la volta due tele raffiguranti l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine(ad opera di Natale De Grandis di Palata), sostituzione di tutte le finestre, in particolare quelle sulla facciata raffigurano i quattro evangelisti.
Nell’ottobre del 1995 fatto il nuovo portone di ingresso.
Nel 1997 restaurata la statua di san Vito.
Nell’aprile del 1998 realizzato e offerto da due Tavennesi l’altare e l’ambone in legno.
Nel 1999 restaurata tutta la parte lignea dell’altare maggiore e dell’altare di san Vito a cura della Soprintendenza del Molise.
Di recente (ottobre 2000) è terminato il restauro della statua di san Luca e dell’organo con la cantoria.
LE STATUE E ALTRE OPERE
1. Maria Santissima Incoronata
E’ questa una statua in legno scolpito e dipinto. Piccola ma bellissima che ispira veramente devozione. Siede su una quercia in una nicchia sovrapposta all’altare maggiore della sua chiesa, con due angioletti in atto di reggere la corona d’argento, e un terzo fra i rami che tiene nelle mani un secchiello e una brocca. Si conserva in ottimo stato forse perchè non fu mai rimossa per essere portata in processione. Sul lato anteriore della base è scritto:Francesco Di Nardo F. Napoli 1707. E’ portata in processione solo in occasione dei Giubilei. Avviene la sua festa, fin da tempo immemorabile, l’ultimo sabato di aprile e susseguente domenica.
2. San Nicola di Bari
E’ un’antica piccola statua in legno, a destra della nicchia della Vergine Santissima.
Un gruppo raffigurante san Nicola di Bari e Adeodato con tre angeli.
3. San Teodoro martire
Questa statua a mezzo busto in legno è situata sull’altare maggiore di questa chiesa dell’Incoronata
a sinistra della nicchia della Vergine Santissima. Probabilmente deve risalire all’anno 1704
trovandosi anche una reliquia dello stesso santo in detta chiesa.
Fu restaurata nel 1937 da Sacchi G. su commissione di Anna Lamelza ed Angelo.
4. San Vito
Statua in legno scolpito e dipinto, situata nella nicchia dell’altare ligneo della navata a destra. Nel piedistallo è scritto: Francesco di Nardo F. Napoli 1709.
5. San Luca Evangelista
E’ situata nella nicchia sinistra. E’ di molto pregio ma ridotta in cattivissimo stato a causa dell’umidità che fece cadere tutto l’ornato altare in legno intagliato e dorato. E’ stato restaurato di recente.
6. Tabernacolo
In legno scolpito e dorato, del sec. XVIII.
7. Acquasantiere (due)
Attaccate alle colonne d’ingresso, in pietra scolpita dell’inizio del 1700.
8. Portale
In pietra scolpita, della prima metà del 1800.
EsternoVisione verso l'ingresso
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