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Marcia Reale



La Marcia Reale d'Ordinanza, generalmente preceduta dalla "Fanfara Reale", fu composta da Giuseppe Gabetti nel 1831 su incarico di Carlo Alberto di Savoia, fu l'inno di Casa Savoia nonché l'inno nazionale italiano fino all'avvento della Repubblica, che dal adottò provvisoriamente La Canzone del Piave (sebbene fosse priva di ufficialità, La Canzone del Piave fu la melodia che rappresentò la Repubblica Italiana dal 1946 al 1947) ed il Il Canto degli Italiani composto dal maestro Michele Novaro e dal poeta patriota Goffredo Mameli, quest'ultimo divenne definitivo solo nel 2005.

Nonostante i poderosi squilli di tromba iniziali, eseguiti con il "tutti" dell'orchestra, la Marcia Reale d'Ordinanza fu criticata fin dalla sua composizione perché giudicata troppo retorica e banale, e in specie per la musica, considerata ottima per far marciare i soldati ma per il resto molto scadente. In effetti l'inno fu scelto attraverso un concorso (premio: 50 lire), ed è ovvio che i partecipanti tentassero di vincere adulando il Re più che cercando di comporre un capolavoro di musica operistica.

La Marcia Reale d'Ordinanza ufficialmente non ebbe alcun testo, ma molte persone scrissero parole da adottare alla melodia della marcia. Probabilmente una delle più celebri versioni cantate fu quella eseguita dal Coro e Orchestra Sinfonica dell'Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche.

Dal 1922 al 1943 ad ogni esecuzione pubblica della Marcia Reale d'Ordinanza seguì l'inno ufficiale del Partito Nazionale Fascista, Giovinezza.

MARCIA REALE

Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Chinate o reggimenti le Bandiere al nostro Re
la gloria e la fortuna dell'Italia con Lui è.
Bei figli d'Italia gridate evviva il Re!
Chinate o reggimenti le Bandiere al nostro Re

Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Le trombe liete squillano
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Con esse i canti echeggiano
cantici di gloria le trombe squillano, squillano
fervidi d'amor nel nostro giubilo
squillano la forza d'Italia, l'amore, la fede,
l'amore verso il Re, verso il Re.

Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Le trombe liete squillano
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Con esse i canti echeggiano
cantici di gloria le trombe squillano, squillano
fervidi d'amor nel nostro giubilo
squillano la forza d'Italia, l'amore, la fede,
l'amore verso il Re, verso il Re.

Viva l'Italia, Viva il Re! Viva il Re!
Tutta l'Italia spera in Te, crede in Te.
Gloria di nostra stirpe, segnal di libertà
la nostra libertà, la bella libertà.

Quando i nemici piombino
sui nostri campi floridi
dove gli eroi pugnarono
nella trascorsa età.
Finché duri l'amor di Patria fervido
finché regni la nostra civiltà.

L'Alpe d'Italia libera
del bel parlare angelico
piede d'odiato barbaro
giammai calpesterà
finché duri l'amor di Patria fervido
finché regni la nostra civiltà.

Come falange unanime
i figli della Patria
si copriran di gloria
gridando viva il Re.
Viva il Re.


Interpretazione del M° Luca Di Donato di una sua variazione dell'antico Inno nazionale italiano per organo e tamburo. Registrazione avvenuta nella Chiesa di S. Tommaso a Dolcedo (Imperia).

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